RIVANO x CORNIGIOTTO
Nome:
Checco
Anno
di costruzione: …
Costruttore:
Giovanni Battista
Localita’:
…………
Materiale: legno x vetroresina misto
Dimensioni:
Lunghezza
galleggiamento m: 4,60
Larghezza massima m: 1,64
Tipo
di propulsione:
motore vela x remi x
Luogo
abituale di stazionamento: Genova Multedo
Breve descrizione/storia:
E'
questo il nome di un gozzo di legno donato a tre soci dell'
Associazione
storie di barche appassionati di imbarcazioni in
legno
e desiderosi di andare per mare con un armamento a vela latina.
Molto
spesso, infatti, l'affascinante avventura di chi intraprende una
attività
di restauro di antiche imbarcazioni, comincia proprio così;
nelcaso del
Checco, un gozzo catalano in legno lungo 460 cm.,
l'avventura
dei tre amici, Michele, Nicola e Stefano, è cominciata
sulla
spiaggia dei pescatori di Recco ove, il comandante Cannoni
della
Capitaneria di Porto di Genova, ha donato l'imbarcazione
ai
tre giovani armatori con la promessa solenne che l'avrebbero
portata al suo antico splendore. Era una mattina
dell'estate del
2000
quando, con il carrellino dell'Associazione e la guida del
Presidente
intraprendere l'affascinante avventura, si
recarono a Recco per
prendere
in consegna il natante; i tre non dimenticheranno mai gli
occhi
lucidi di Francesco, figlio del Comandante Cannoni, al momento
di
salutare il gozzo con il quale avevano passato in mare tanti bei momenti
scorazzando
a levante e a ponente con un motore entrobordo Bernard
Marine. Il gozzo in effetti era in pessimo
stato di conservazione:
alcuni mesi di non utilizzo associato ad
alcuni interventi rimandati per
troppo
tempo rendevano necessari importanti interventi di restauro,
poi
realizzati, quali la sostituzione della chiglia, dei madieri e staminali,
della ruota di poppa, dei bordi, dei
banchi e delle serrette. Il gozzo fu
portato
inizialmente a Pieve Ligure, presso la sede dell'Associazione,
con l'intenzione dei tre amici di dedicare il proprio
tempo libero
al restauro della barca; l'inesperienza e la
complessità del lavoro
portarono
alla decisione di fare effettuare almeno alcuni interventi
più
specialisticida un maestro d'ascia; i diversi interventi, realizzati
da
Almo Taravacci di Prà sono durati svariati mesi, per la verità tre
anni,
anche perché le maestranze coinvolte non vi lavorano a tempo
pieno in maniera costante e continua. Tale
condizione, unita a mutamenti
nella
vita e nelle priorità dei tre amici, portarono alcuni di loro alla triste
decisione
di abbandonare l'impresa. Nicola sopravvisse alla particolare
condizione
nella quale l'entusiasmo a procedere, ahime, talvolta sembrava
sparire
per non tornare più lasciando anzi lo spazio alla voglia di piantarla lì.
Nella primavera del 2004 il gozzo uscì dal cantiere di Pra per tornare
a
Pieve Ligure ove erano ad attenderlo alcuni lavori finali connessi
all'armamento
con la vela latina: bompresso, archetto,
albero, antenna
nonché il gioco di vele. Un anno dopo, dopo un
estate nella quale
il
Checco, anche se a remi piuttosto che a motore, ha finalmente
riconosciuto
le proprie linee d'acqua…. vera, quella di mare, vede
oggi
ultimato il proprio armamento pronto a partecipare
a
raduni velici, rigorosamente a vela latina, in giro per il Mediterraneo.