SCHEDA DI ISCRIZIONE AL

    REGISTRO ITALIANO DEL

      GOZZO “Checco”

 

           RIVANO    x                      CORNIGIOTTO

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Nome: Checco   

 

Anno di costruzione: 

 

Costruttore: Giovanni Battista     

 

Localita’: …………

 

Materiale:     legno x              vetroresina             misto

 

Dimensioni:     

Lunghezza galleggiamento     m: 4,60

                  Larghezza massima               m: 1,64

 

Tipo di propulsione:             

motore        vela x       remi x

 

Luogo abituale di stazionamento: Genova Multedo

 

Breve descrizione/storia:

E' questo il nome di un gozzo di legno donato a tre soci dell'

Associazione storie di barche appassionati di imbarcazioni in

legno e desiderosi di andare per mare con un armamento a vela latina.

Molto spesso, infatti, l'affascinante avventura di chi intraprende una

attività di restauro di antiche imbarcazioni, comincia proprio così;

 nelcaso del Checco, un gozzo catalano in legno lungo 460 cm.,

l'avventura dei tre amici, Michele, Nicola e Stefano, è cominciata

sulla spiaggia dei pescatori di Recco ove, il comandante Cannoni

della Capitaneria di Porto di Genova, ha donato l'imbarcazione

ai tre giovani armatori con la promessa solenne che l'avrebbero

 portata al suo antico splendore. Era una mattina dell'estate del

2000 quando, con il carrellino dell'Associazione e la guida del

Presidente Roberto Guzzardi, che li incoraggiò fin da subito ad

 intraprendere l'affascinante avventura, si recarono a Recco per

prendere in consegna il natante; i tre non dimenticheranno mai gli

occhi lucidi di Francesco, figlio del Comandante Cannoni, al momento

di salutare il gozzo con il quale avevano passato in  mare tanti bei momenti

scorazzando a levante e a ponente con un motore entrobordo Bernard

 Marine. Il gozzo in effetti era in pessimo stato di conservazione:

 alcuni mesi di non utilizzo associato ad alcuni interventi rimandati per

troppo tempo rendevano necessari importanti interventi di restauro,

poi realizzati, quali la sostituzione della chiglia, dei madieri e staminali,

 della ruota di poppa, dei bordi, dei banchi  e delle serrette. Il gozzo fu

portato inizialmente a Pieve Ligure, presso la sede dell'Associazione,

con l'intenzione dei tre amici di dedicare il proprio tempo libero

al restauro della barca; l'inesperienza e la complessità del lavoro

portarono alla decisione di fare effettuare almeno alcuni interventi

più specialisticida un maestro d'ascia; i diversi interventi, realizzati

da Almo Taravacci di Prà sono durati svariati mesi, per la verità tre

anni, anche perché le maestranze coinvolte non vi lavorano a tempo

 pieno in maniera costante e continua. Tale condizione, unita  a mutamenti

nella vita e nelle priorità dei tre amici, portarono alcuni di loro alla triste

decisione di abbandonare l'impresa. Nicola sopravvisse alla particolare

condizione nella quale l'entusiasmo a procedere, ahime, talvolta sembrava

sparire per non tornare più lasciando anzi lo spazio alla voglia di piantarla lì.
Nella primavera del 2004 il gozzo uscì dal cantiere di Pra per tornare

a Pieve Ligure ove erano ad attenderlo alcuni lavori finali connessi

all'armamento con la vela latina: bompresso,  archetto, albero, antenna

 nonché il gioco di vele. Un anno dopo, dopo un estate nella quale

il Checco, anche se a remi piuttosto che a motore, ha finalmente

riconosciuto le proprie linee d'acqua…. vera, quella di mare, vede

oggi ultimato il proprio armamento pronto a partecipare

a raduni velici, rigorosamente a vela latina, in giro per il Mediterraneo.

                                                                                               

Checco1

voltri 05 seconda 062